C’era una volta, tanto tempo fa, una famigliola di funghi che viveva felice in un bellissimo bosco con tanti alberi giganti dalle ampie fronde che non permettevano che i raggi del sole arrivassero al sottobosco.
Loro ci stavano bene li, avevano la loro casa su un grande albero, con tutto quello di cui avevano bisogno.
Papà fungone e mamma funghella avevano tanti piccoli funghi che nascevano velocemente. Erano tanto contenti di avere una famiglia numerosa, e li allevavano ed educavano con tanto amore.
Tutti i piccoli funghi erano buoni ed allegri, ubbidivano ai genitori fungone e funghella e tutto andava per il meglio.
Poi, un giorno, nacque un funghetto, bellisimo, si vedeva subito che era speciale e papà fungone e mamma funghella si guardarono negli occhi, sapendo che qualcosa di magico stava per succedere.
Il piccolo fungo appena nato era forte e vigoroso e decisero di dargli un nome da guerriero: PLEUROTUS
Il piccolo pleurotus cresceva con i suoi fratellini e sorelline, e i suoi genitori, giocando in allegria ed imparando le regole della vita.
Ma lui era speciale, e non accettava tutte le regole che gli venivano imposte. Mamma funghella cercava di riportarlo all’ordine, ma lui non sempre ubbidiva, e allora mamma funghella, suo malgrado, lo prendeva per un orecchio e lo riportava in casa in castigo.
Mamma funghella lo prese talmente tante volte per le orecchie, perché lui non ubbidiva, che le sue orecchie cominciarono ad allungarsi e ad avere una forma strana, diversa da quelle dei suoi fratellini.
I suoi fratellini, allora, cominciarono a prenderlo in giro, si divertivano a chiamarlo orecchina, orecchietta, orecchione, e ridevano divertiti.
Pleurotus non sopportava tutto questo e voleva andarsene. Un giorno venne un vento forte, gli alberi si piegavano, le foglie volavano nel cielo, e lui salì su una grande foglia e si fece trasportare lontano.
Andava lontano, con le sue grandi orecchie, ma non dimenticantosi della sua famiglia che amava.
La foglia volava veloce e leggera, e lui aveva paura, aggrappato ad essa, come se fosse un tappeto.
Volava, fuori dal bosco, vedeva radure, vedeva il sole in tutto il suo splendore, poi vide il mare, non sapeva cosa era, tanta acqua, ma bellissima.
La foglia su cui era lo portò lontano, lontano, e quando il vento si calmò, la foglia si appoggiò a terra, in una terra sconosciuta.
Pleurotus ebbe paura, forse aveva osato troppo, gli mancavano mamma funghella e papà fungone, gli mancava la sua famiglia e i suoi fratellini che lui amava.
Era su una spiaggia, con il mare alle spalle, e gli faceva paura, e davanti una terra che non conosceva. Alzò la testa, con le sue grandi orecchie bagnate e penzolanti, e vide davanti a lui una bellissima funghetta che camminava verso di lui, sorridendo.
Lei le porse la mano, con un sorriso, le disse:
io sono schiitake, benvenuto nel mio paese.
A pleurotus in quel momento non importò in che paese era arrivato. Lui capì che era arrivato.
Pleurotus e schiitake vissero felici e contenti per centinaia di anni, ed ebbero tanti piccolini, tutti allegri e contenti.
Autore: Nonna Maura